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Tessuti idrorepellenti, antismog e anti insetto ottenuti da una ricerca a Prato

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A Prato tessuti idrorepellenti, antismog e anti insetto

Da una nuova ricerca condotta a Prato presso la Next Technology Tecnotessile, nascono fortunati mix di fibre e molecole capaci di rendere i tessuti idrorepellenti, antismog e anti insetto.

Tre nuove varianti tessili sono il fortunato risultato ottenuto da una ricerca realizzata presso i laboratori della Next Technology Tecnotessile di Prato: per abitazioni e uffici nascono i tessuti antismog, capaci di agire contro la riduzione dell’inquinamento; per gli abiti e i soprabiti invece le stoffe saranno impermeabili, anti zanzare e anti mosche.

Le tre innovative scoperte tessili sono state annunciate lo scorso mercoledì durante l’Open day della prima parte del progetto OTIR 2020 (Officina Toscana dell’Innovazione e della Ricerca per il sistema moda) dalla società pratese di ricerca e servizi Next Technology Tecnotessile (NTT), fondata dal MIUR (Ministero dell‘Università e della Ricerca) e partecipata dalle più importanti manifatture italiane del settore tessile e meccano tessile.

I tessuti antismog nascono dal trattamento – con biossido di titanio nanoparticellare - della trama superficiale dei fili, quelli che intrecciati fra loro danno origine a quell’area più o meno lineare denominata appunto tessuto. Tale procedimento permetterebbe a divani, tappeti, tovaglie e tende di intervenire a favore della riduzione dell’inquinamento all’interno di abitazioni e uffici. I batteri e lo smog, infatti, vengono mineralizzati e ridotti in anidride carbonica e acqua dalla luce – solare o delle lampade –  e tali elementi interagiscono con le nano particelle del biossido di titanio utilizzato nel processo tessile.

Diversamente, i tessuti anti insetti – zanzare, mosche e zecche – vengono realizzati attraverso l’unione delle fibre, tanto sintetiche quanto naturali, a una particolare molecola: la Beta Ciclodestrina, un derivato dell’amido che si presenta come una polvere cristallina bianca e la cui struttura chimica ad anello la rende ideale per contenere altre sostanze di diversa natura. Molto utilizzata per tali proprietà dalle industrie alimentari e farmaceutiche, la Beta Ciclodestrina nelle fibre tessili permette di ospitare un’ulteriore molecola, la DEET.

La DEET, nata negli anni 50, oggi è ampiamente utilizzata come repellente all’interno di vari prodotti appositi, ma il suo effetto è solitamente temporaneo, circa 8 ore. I ricercatori della NTT hanno scoperto però come, associandola alla Beta Clclodestrina capace di contenerla, la DEET riesca a schermare gli insetti senza alcun danno per l’organismo umano e per un periodo di oltre una settimana.

I tessuti idrorepellenti nascono invece grazie a un fortunato mix ottenuto associando una resina flurocarbonica a un’ulteriore elemento, al momento segreto, applicato dagli specialisti del NTT al procedimento tessile di abiti e soprabiti di qualsiasi tipo e materiale. In tal modo cappotti e vestiario potrebbero vantare l’innovativa capacità di impermeabilità, pur mantenendo inalterate forme, traspirabilità ed effetto tattile.

Fonte immagine: ansa.it


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